Da Calena a Monte Pucci nel Gargano

Da  Vieste si segue la litoranea per Peschici si scende alla famosa e antica  Abbazia di Calena (circa 1000 d. C)  che tanta importanza ebbe per la storia del Gargano. Purtroppo per l'incuria dell'uomo, si avvia ormai, se qualcuno non interviene, ad una completa rovina e sarà per la gente di Peschici, una perdita storica-culturale e, certamente per il futuro, economica,  dopo una breve e non sempre possibile (è privata) interessante visita si va a parcheggiare in zona porto. Si percorre la bella e lunga spiaggia di Peschici e si raggiunge, con un piccolo passaggio artificiale, la piccola insenatura dal nome "Jalillo". Più avanti, a livello mare, esiste la doppia grotta delle "Ondine". Con un sentierino in salita si arriva al Trabucco di Monte Pucci e sempre in salita si raggiunge la Torre di Monte Pucci da cui si gode un ampio panorama. Nelle vicinanze, sulla strada per Calenella esiste una piccola cava di tufo, come a Torre Calalunga, che probabilmente ha fornito i blocchi per la costruzione degli angoli della Torre. Una delle tante leggende tramandate sul Gargano racconta che nel mare, ai piedi della Torre, fu ritrovata la corazza e i finimenti del cavallo di Ettore Fieramosca, condottiero di ventura al servizio degli Aragonesi e famoso per la disfida di Barletta del 1503 che qui si buttò in cerca della morte. Di questa leggenda è curioso il fatto che questo avvenimento sia stato attribuito, anche, a Punta Rossa di Mattinata. Con ogni probabilità le grandi gesta di questo soldato avevano fatto il giro del promontorio stimolando  la fantasia dì molti. In realtà (è provato) Fieramosca morì e fu sepolto in tutt'altro posto.

Tutta la zona di Monte Pucci è sede di una grande e interessante e misteriosa necropoli di antica data. È in corso, speriamo sia a buon punto, un intelligente progetto, che guarda al futuro, di valorizzazione turistica - culturale di questo complesso funerario e della vicina pineta, di pini d'Aleppo, Marzini. È prevista una sistemazione generale del territorio e sarebbero tracciati dei percorsi segnalati e previste delle aree di sosta. Camminando, al ritorno, sulla lunga spiaggia di Peschici e se la gita è stata programmata nel pomeriggio sarebbe opportuno attendere il tramonto da "vivere" con i suoi incredibili colori.

Da questa spiaggia si vede il sole nascere dal mare e morire nel mare. Si racconta che qui a volte accadono cose strane: può capitare, di notte o all'alba, che, mentre si ritirano le reti con i pesci catturati, due figure di sesso diverso, senza dire una parola,  si inoltrano velocemente nell'acqua, quasi camminando, e cercano di raggiungere le preziose reti a cui aggrapparsi e al pescatore nulla rimane da fare se non prendere il largo con pari velocità. Anche questi racconti fanno parte del Gargano ed è piacevole sedersi e pazientemente ascoltare.