Il Gargano: territorio, etimologia, comuni, geologia, origine, orografia, una penisola conosciuta dal gran volgo e dagli specialisti come lo "Sperone d'Italia".

Effettivamente è un promontorio che sporge sul fianco orientale della penisola italiana, protendendosi nel Mare Adriatico.

Secondo i geologi, nella sua forma originaria il Gargano era un'isola che precisamente nella linea segnata dal Candelaro venne a saldarsi col continente.
Ecco come conoscere il Gargano tra passato e presente:

 

Il Gargano: i comuni

- Sono i seguenti: Lesina, Poggio Imperiale, Apricena, S.Nicandro Garganico, Carpino, Cagnano, Ischitella, Rodi Garganico, Vico Garganico, Peschici, Vieste, Isole Tremiti, Mattinata, Monte Sant'Angelo, Manfredonia, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Rignano Garganico.

È motivo di grande speranza il fatto che i garganici stiano riscoprendo la loro stupenda Terra e comincino a pensare al loro prezioso passato che se ben gestito, può diventare fattore determinante per la nascita e la crescita di un'ulteriore corrente turistica.

Il Gargano: architiello a San Felice

L'architiello uno spettacolo della natura sulla costa garganica, nella Baia di San Felice

Il Gargano: il territorio

Il Gargano viene calcolato in 2015 chilometri quadrati, comprese le aree occupate dalle due ampie lagune di Lesina e di Varano, mentre, se si escludono queste lagune, la superficie è calcolata in circa 1500 chilometri quadrati.

La lunghezza massima è di circa 70 chilometri, la larghezza di circa 40. L'asse geografico ha direzione da Ovest ad Est, con vette che superano i mille metri, come il Monte Calvo (m. 1056), il Monte Nero (m. 1011), il Monte Signo (m. 1010).

I due  laghi di Lesina e di Varano sono separati fra loro dallo sperone del Monte d'Elio (m. 252).

Osservando la natura dei terreni del Gargano, notiamo subito che essi sono fondamentalmente calcarei. La prevalenza dei calcari da a tutta la regione la fisionomia spiccatamente carsica con numerosissime doline, grotte e caverne, e con ampi bacini chiusi, con decorsi sotterranei, con pendii ripidi e pareti strapiombanti.

In varie zone del promontorio sono presenti svariate "grave" ad apertura verticale con acque sotterranee ed infinite grotte e cavità orizzontali che, specialmente quelle lungo la costa dovute in parte all'abrasione marina, donano uno

"spettacolo di bellezze incomparabili sia per le varie strutture sia per la molteplicità dei colori e dei riflessi dovute a muffe speciali"

(Sansone)

Il Gargano: i faraglioni

I Faraglioni si trovano in località Baia dei Mergoli a pochi chilometri da Mattinata

Il Gargano: le Isole Tremiti

Le Isole Tremiti si trovano a 12 miglia dal promontorio del Gargano

Il Gargano: etimologia

Molti scrittori e studiosi si sono sbizzarriti nel cercare una plausibile etimologia del nome Gargano con cui è designato il promontorio. Si sono formulate le più strane ipotesi a riguardo.

Pompeo Sarnelli, nel Seicento, faceva derivare la parola, senza alcun fondamento, dalla voce greca che significa "allegrezza", come a dire luogo di delizie, perché, secondo lui, sul Gargano si recavano, per diletto i più antichi re della Daunia.

Altri, basandosi forse quasi esclusivamente su una concordanza grafica e fonetica, ricorrono alla voce persiana per-gorga, che vuoi dire "paesi di lupi".

Non migliore strada ci sembra abbia imboccato Teodoro Masanotti, quando, ricorrendo ali'ebraico-fenicio, la fa derivare da Charchar, che significa ardore.

Non è il caso di prendere in considerazione l'ingenua opinione del Fontano quando vorrebbe riallacciare il nome Gargano al padrone del toro nella leggenda dell'apparizione di S. Michele, alla fine del secolo V, quando con certezza già da molti secoli il promontorio era conosciuto col nome di Gargano.

Non pochi si orientano per una etimologia della espressione fenicio-latina Argo-Ian, cioè nave di Giano.

I geologi pensano che il promontorio del Gargano abbia avuto origine dal sollevarsi "per forze endogene, d'una faglia trasversale all'Adriatico, dal nostro continente a quello illìrico, rotta poi da cataclisma e dal mare sul tramonto dell'epoca terziaria, così da formare le moltissime isole che su quell'asse ora si trovano, dalle Diomedee alle Dalmatine". Il Vocino poi insiste nel sostenere la comune origine del sistema orografico garganico con quello dalmata.

Dalla natura geologica del terreno dipende il fatto che le superfici a copertura boschiva non siano molte, soprattutto attualmente. E' degno però di menzione il bosco o foresta Umbra, che ha un'estensione di circa tremila ettari.

Il Gargano e il mistero del suo nome

La presenza dell’uomo sul Gargano risale all’età paleolitica

Gargano

La bellezza e la luminosità dalla “montagna del sole”

La costa del Gargano

Il Gargano con 200 chilometri di costa, lungo i quali si susseguono spiagge, baie, grotte, cale, faraglioni”

Il Gargano: le origini

Alcuni milioni di anni fa nel  periodo geologico del Cenozoico (ha avuto una durata di circa 65 milioni di anni), il Gargano, piccolo corrugamento della catena Appenninica, già emergeva dalle acque. Circa 70.000 anni fa, nel periodo della glaciazione detta "Wurm" dal nome di un fiume - affluente dell'Isar - della Germania, a causa del ritiro delle acque il promontorio Garganico, come tutte le altre terre, era più scosceso e più tozzo e la pianura Padana occupava il bacino dell'Adriatico fino, quasi, all'odierna Ancona.
Il mare, circa 10.000 anni fa, alla fine della glaciazione Wurm rioccupava le terre tracciando, con qualche lieve variazione, i confini odierni.
Su una carta del grande geografo greco Tolomeo, 200 anni dopo C., questa terra è indicata con il nome "Garganus". Ai giorni nostri, il Gargano si allunga verso Est - nell'Adriatico - per circa 70 km e visto dall'alto sembra una terra, con vita propria, avulsa dal Molise e dal resto della Puglia. Questa particolare posizione geografica ha dato vita ad alcune antiche e belle leggende come quella che parla del vento che avrebbe trasportato qui, sulle sue ali, un meraviglioso lembo di terra strappato ad altre terre lontane. Il lago dì Varano e il lago di Lesina, antiche baie marine, separati dal mare da un boscoso e sabbioso istmo,, lo chiudono da una parte. Le coste alte e rocciose ricche di grotte e baie lo cingono da RodiGarganico a Manfredonia.
Da Manfredonia a Lesina la piatta pianura del Tavoliere completa l'anello che quasi lo "isola" e lo rende "speciale".
Il punto più alto è il Monte Calvo - 1056 m -presso il paese di S. Giovanni Rotondo. Lungo le coste, da Lesina a Manfredonia, sono molte le Torri che avevano la funzione di prevenire e scoraggiare le secolari incursioni Saracene che portavano morte e distruzione. Un sentiero, quasi tutto scavato nella roccia, collegava, con gradini curve e saliscendi, questi punti avanzati di avvistamento: tracce notevoli e ben conservate si possono vedere in più posti.
Per frenare e respingere le continue incursioni il Sassone Ottone I° Imperatore del Sacro Romano Impero di Germania, chiamò in Italia. nel 900 gli Schìavoni ("Sciavi"/Slavi) soldati mercenari dell'Alto Adriatico, che qui insediatisi diedero vita, su antichi e precedenti siti abitati, ai paesi di Peschici e Vico del Gargano. Queste truppe, al soldo dei potenti, compresa la Repubblica Veneta , continuarono ad operare fino alla fine del 1700 quando Napoleone Bonaparte pose fine a questa pratica mercenaria.

Il Gargano: geologia

- Per la sua formazione geologica, in maggioranza calcare di periodi diversi, che si può far risalire ad oltre 150 milioni di anni fa notevoli e straordinarie sono le manifestazioni carsiche che interessano tutto il territorio. Ovunque grotte, piani, valloni, cutini. Inghiottitoi, notevole in Foresta Umbra quello detto di "Marianna" , doline come la "Pozzatina" vicino a Sannicandro Garnanico che raggiunge misure notevoli: quasi 670x450m e una profondità di quasi 130 m. Questi fenomeni e le scarse precipitazioni piovose, una media di 800 mm annui contro i 3000 e più mm di alcune zone del Nord, non permettono la formazione e la conservazione di acque di superficie di una certa importanza. Ai piedi di Monte S. Angelo, nella valle Carbonara, esisteva il Lago di S. Egidio, a riempimento ciclico, che poteva raggiungere la lunghezza di circa 2 km x circa 600 m e una profondità massima di 6 m. In seguito per la continua diminuzione delle precipitazioni e per un irrazionale intervento dell'uomo scomparve nei primi, anni del 1900.
Poche e scarse sono le fonti, di superficie, perenni; la più elevata sul livello del mare m. 419 si trova nella Foresta Umbra e porta il nome di Fontana Sfilzi. Per capire e vivere la realtà Garganica bisogna ricordare che la mancanza d'acqua ha sempre condizionato, in modo pesante, la vita di questa terra. L'acquedotto Pugliese che porta l'acqua dal lontano Appenino/Caposele ha risolto solo in parte, malgrado la sua portata e la sua vasta rete distributiva, questo grave problema. Qui, una volta, tutto dipendeva dall'acqua piovana raccolta nelle cisterne o attinta da pozzi, per quanto possibile, scavati nei campi. L'irrigazione veniva fatta a mano usando contenitori portati a spalla o a dorso di mulo. Ancora ora molte masserie, abitate o non, si servono di cisterne.

 

Orografia del promontorio garganico

- La configurazione orografica del promontorio ha impedito, specialmente per il passato, la costruzione di buone e agevoli vie ; e di qui l'accentuata segregazione dal resto d'Italia.

 "L'isolamento della montagna dal resto dell'Italia e la ripidità del pendio anche dalla parte del mare hanno fatto in tutti i tempi del Gargano un pilastro montagnoso di difficile accesso e vi hanno reso fiera e tenace la popolazione, legata a tradizionali forme di vita, dai costumi semplici e patriarcali. Dal principio del nostro secolo, l'emigrazione prima e le vie di comunicazione dopo, hanno aperto il Gargano alle correnti della vita moderna e i miti e le leggende da cui i più suggestivi recessi della montagna erano circondati sono scomparsi quasi del tutto, e così sono pure scomparse le singolari forme del vestiario e le usanze caratteristiche degli abitanti".(Colamonico)

Ï luoghi abitati del Gargano non sono molti, ma questo è dovuto al fatto che, per una estensione di circa un terzo dell'area del promontorio, esso non è abitato. Che se noi eccettuiamo la linea S. Marco in Lamìs, S. Giovanni Rotondo, Monte Sant'Angelo, quasi tutti gli altri agglomerati si dispongono lungo il giro della costa o a poca distanza da essa.